Premessa
Lo scopo dei questo post è quello di illustrare e spiegare ciò che ci è stato spiegato durante il seminario da diverse persone che hanno fatto del loro meglio per illustrarci i vari passaggi nella realizzazione del cortometraggio, partendo dalla scrittrice, ai tecnici, al produttore.
Chi ha organizzato l'evento
Il seminario è stato organizzato dall'università IUSVE, con sede a Mestre e Verona, ISMU, Tunuè, Emergency e i professori ci hanno obbligati a partecipare per il semplice motivo di includerci in una discussione di Educazione civica, il cui argomento principale era la realizzazione di un corto del tipo che studiamo in quarta coi prof.
La sessione plenaria
La scorsa settimana è avvenuto questo seminario dal quale ho appreso cosa ci vuole per la realizzazione di un cortometraggio partendo dall'idea arrivando all'uscita del corto. Le persone che mi hanno insegnato tutto questo sono attraverso le loro testimonianze e spiegazioni sono:
Laura Silvia Battaglia: giornalista professionista freelance e documentarista specializzata al Medio Oriente e zone di conflitto, con particolare focus su Yemen e Iraq;
Rossella Miccio: Prima referente in Afghanistan e in Sudan, a seguito lavoratrice come External Relation Officer e membro del Consiglio Nazionale per la Cooperazione allo Sviluppo Internazionale e, in fine, Presidente di Emergency;
Emanuele Di Giorgi: fondatore ed amministratore delegato delle Tunué, giovane imprenditore di Latina, nonché gestore del sito "Komix.it".
Il workshop
L'ente promotore del concorso del cortometraggio è Emergency che da due anni indice il bando con lo scopo di far capire ai giovani l'importanza della pace. Il concorso è stato vinto da Roberta Palmieri grazie al suo cortometraggio intitolato "Capitan Didier". Questo corto narra la vicenda di un bambino e di suo padre che sono scappati dal loro paese in guerra, e sono arrivati in Italia con una barca. Il padre un giorno arriva a casa con una pizza per mangiarla a cena ma, il figlio, prende al posto di una fetta, il cartone della pizza stessa e decide di costruire una barca con l'intento di usarla per andare a prendere la madre probabilmente morta in mare nel tentativo di salvarsi e di raggiungerli. La scrittrice al momento della vittoria del concorso ha spiegato che scrivere un corto così crudo e triste non le è risultato affatto facile e per riuscirci ha impiegato circa un anno e ha scritto il tutto varie volte. Margherita Ferri è stata scelta come regista del corto e ha dovuto purtroppo tagliare diverse parti della storia per rientrare nei minuti previsti del corto e per non sforare il budget viste molte parti difficili da realizzare. Per far fronte a questo problema, assieme a lei, è stato nominato anche un produttore esecutivo, Leonardo Godano, il quale ha avuto appunto il compito di tagliare alcune scene poco importanti o troppo complicate da realizzare.
Conclusione
Grazie ad alcune mie ricerche ma soprattutto per merito degli appunti presi dalle testimonianze e dalle spiegazioni delle persone che han parlato son riuscito ad apprendere cosa ci vuole per realizzare un cortometraggio e son riuscito a capire l'importanza dei vari membri di una produzione e delle loro scelte per la realizzazione di lavori di questo tipo. Ho inoltre appreso che purtroppo in alcuni paesi la situazione è veramente critica e che la guerra è probabilmente la peggior invenzione dell'uomo. Questa esperienza mi ha invogliato molto a cercare di fare meglio quando realizzo un progetto e a non dare nulla per scontato nella realizzazione di quest'ultimi.
Siti da cui ho preso alcune informazioni:
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